Il mondo dei tessuti è vastissimo e non tutti i tessuti sono uguali da personalizzare. Alcuni tessuti richiedono un’attenzione particolare e necessitano di una soluzione di personalizzazione studiata appositamente. Stiamo parlando dei tessuti ignifughi di cui tratteremo in questo articolo.
La personalizzazione dei tessuti ignifughi è più richiesta di quello che si potrebbe pensare ed è trasversale a diversi settori applicativi: dallo sport all’industria, dagli eventi al settore ricettivo.
Questo perché sono gli stessi tessuti ignifughi ad essere scelti sia per l’abbigliamento sportivo che per le divise da lavoro. I tessuti ignifughi sono utilizzati anche per gli arredi e i tendaggi di tutti quei luoghi aperti al pubblico (hotel, sale congressi, uffici pubblici ecc.) che necessitano di essere personalizzati rispettando tutte le norme in materia di sicurezza antincendio.
Pensando al settore sportivo, possiamo riferirci all’automobilismo e al motociclismo, entrambi sport con un notevole rischio di infiammabilità. Ed in particolare alla stampa dei capi di abbigliamento necessari a comporre sia le divise dei piloti che del team che lavora all’interno dei box. Se, invece, parliamo del settore industriale, facciamo riferimento all’abbigliamento tecnico per gli operatori dei vari reparti e all’abbigliamento per gli addetti alla sicurezza antincendio.
Ma conosciamo più da vicino i tessuti ignifughi.
I tessuti ignifughi si differenziano principalmente in due tipologie:
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tessuti ignifugati, trattati per diventare “fuoco ritardanti“
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tessuti intrinsecamente ignifughi realizzati con fibre naturalmente ignifughe, come la lana e la seta.
In entrambi i casi, ovviamente, la loro funzione è ritardare la combustione e interrompere il ciclo di combustione e proteggere il corpo dalle fiamme o dalle alte temperature.
I tessuti ignifugati sono trattati con prodotti chimici FR (Flame Retardant). I ritardanti di fiamma maggiormente impiegati sono a base di Alluminio, Magnesio, Boro, Fosforo Rosso e Azoto. Questi generano dei processi chimici in grado di interferire con il processo di combustione del tessuto.
Le qualità ignifughe dei Flame Retardant sono indicate da un numero, accompagnate dalla sigla L.O.I., ossia Limit Oxigen Index (letteralmente “indice di ossigeno limitante”): la concentrazione minima di ossigeno espressa in percentuale che supporta la combustione di un polimero. Questo è il parametro che consente di differenziare o valutare l’infiammabilità di una fibra. Considerando che, in condizioni normali, la concentrazione di ossigeno nell’aria è del 21%, in base al L.O.I., le fibre più resistenti al calore con valori LOI da oltre 30 a 50 sono le fibre di vetro e le fibre aramidiche. Quest’ultime nella combustione tendono a carbonizzare e non emettono gas infiammabili.
Un grande svantaggio dei tessuti ignifugati è che possono essere definiti “a scadenza”. Sull’etichetta degli indumenti viene scritto il numero preciso dei lavaggi in base al quale il capo garantisce intatte le proprietà ignifughe. Mentre sicuramente un punto a favore dei tessuti realizzati con fibre naturalmente ignifughe è quello di garantire la loro durata anche dopo i lavaggi, l’utilizzo o l’età del tessuto stesso. Le proprietà antifiamma non decadono con il tempo.
In ogni caso i tessuti ignifughi hanno una certificazione di prodotto abbinata al prodotto stesso, e riconosciuta a livello nazionale e internazionale, a garanzia degli elevati standard richiesti. Esistono, infatti, diverse normative che specificano le caratteristiche prestazionali degli stessi. Ad esempio, l’abbigliamento certificato UNI EN ISO 14116 protegge l’utente da contatti brevi e accidentali con calore e scintille mentre quello certificato UNI EN ISO 11612 protegge l’operatore da fiamme avvolgenti e calore radiante costante.
Esistono, poi, normative specifiche per l’abbigliamento ignifugo dei vigili del fuoco e di coloro che si occupano di saldatura.
Inoltre, tutti gli indumenti ignifughi (tute, biancheria intima, scarpe e guanti) per piloti, copiloti o meccanici, in base alla nuova omologazione 8856-2018 della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) devono includere un’etichetta olografica dorata della FIA. L’etichetta prevede per la prima volta anche una data di scadenza di 10 anni dalla data di produzione. Questa etichetta garantisce che i capi rispettano tutti gli standard di sicurezza stabiliti dalla FIA e che assicurano la massima protezione in caso di incidente.
E proprio come i tessuti ignifughi anche tutte le personalizzazioni degli stessi devono essere resistenti alle alte temperature e bloccare o rallentare il più possibile il propagarsi del fuoco.
La personalizzazione deve essere all’altezza e la soluzione DTF di Shock Line lo è. Shock Line dopo varie campionature e test di laboratorio ha sviluppato una soluzione per la personalizzazione dei tessuti ignifughi che utilizza la performante colla DTF per ritardo di fiamma ideale con tutti i film transfer DTF Shock Line per stampanti e plotter DTF/DTG.
Le colle DTF per ritardo di fiamma messe a punto da Shock Line sono due:
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La colla termoadesiva in polvere in granulometria 100-300 μm, con mano piena (copoliammiddica) con codice GPCOPARFDTF.
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La colla termoadesiva in polvere in granulometria 80-200 μm, con elevata elasticità finale (copoliuretanica) con codice GPCOPURFDTF.
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